Orchis, figlio di una ninfa e di un satiro, era un giovane notevolmente bello.
Durante la sua adolescenza vide il suo corpo mutare progressivamente.
Dapprima gli spuntarono due floridi seni, poi l'intera figura si modellò con curve s
inuose che resero impossibile definire il sesso.
Divenuto un ermafrodite, i ragazzi e le ragazze lo sfuggivano, proprio perchè diverso e ambiguo.
Per questo suo particolare aspetto anche il carattere iniziò a presentare lati dissonanti: talvolta era timido e introverso, altre aggressivo e impudico proprio come le divinità dell'amore.
Tutte queste diversità che albergavano in lui presto le divennero insopportabili portandolo a porre fine alla sua stessa esistenza e si gettò da una rupe.
Tra macchie e rivoli di sangue sul prato che accolse il suo corpo, per volontà di un qualche Dio pietoso, nacquero una miriade di fiori diversi ma simili per la loro splendida originalità. Fiori caratterizzati dai segni della virilità ma anche dalla femminilità: le orchidee.